Ciao in questo articolo vi vorrei parlare di un argomento molto sentito tra coloro che vogliono cominciare la professione di videomakers.
Quale potrebbe essere l’investimento più adeguato per l’acquisto di attrezzatura da ripresa dal momento che ancora non si conosce quali lavori saremo chiamati a svolgere. Meglio utilizzare una videocamera o è meglio cominciare con una Reflex o una mirrorless? Molti di coloro che mi hanno scritto mi hanno anche chiesto se potevano cominciare contando su uno smartphone.
A questa ultima domanda la risposta è assolutamente no: lo smartphone escludetelo a priori, anche se questi dispositivi possono fare belle immagini ad alta risoluzione, non darete certo l’idea di essere dei professionisti del video. E l’immagine conta!
Quindi quale potrebbe essere l’investimento più adeguato per l’acquisto di un dispositivo da ripresa per cominciare questa professione? La mia prima risposta è sempre la stessa, non esiste videocamera o fotocamera universale che possa svolgere tutti i tipi di lavoro. La scelta della videocamera o fotocamera dipende sempre da che tipo di lavoro andremo a svolgere.
Come facciamo a sapere che tipo di lavoro andremo a svolgere dal momento che stiamo iniziando a fare questo mestiere?
Il mio primo consiglio sarebbe quello di cercare di appoggiarci ad uno studio già avviato, che sia uno studio fotografico che fa anche video, che sia una casa di videoproduzioni o una emittente televisiva cercare di cominciare a collaborare con loro.
In base ai lavori che queste realtà svolgono con maggiore frequenza possiamo già farci un’idea di che tipo di strumento di ripresa abbiamo bisogno.
All’inizio possiamo utilizzare la loro attrezzatura, ma se poi vogliamo essere autonomi nel nostro lavoro dovremo acquistare la nostra.
Se non riusciamo o non vogliamo entrare in uno studio già avviato e pensiamo che sia arrivato il momento di trasforamere la nostra passione in un lavoro, possiamo cominciare a fare i free lance in autonomia.
In questo primo articolo analizziamo gli strumenti da ripresa.
Per prima cosa dobbiamo pensare a quali potrebbero essere i primi clienti che si presentano:
La maggior parte delle volte sono amici che ci chiedono di riprendere il loro concerto, spettacolo teatrale, o un evento in generale come un matrimonio o la comunione del figlio.
All’inizio è più raro che ci siano imprenditori che ci chiedono di fare video industriali, spot pubblicitari o di comunicazione aziendale perchè si appoggiano a chi è già del mestiere da parecchio tempo.
Di solito i clienti nel momento che ci commissionano un video pongono sempre l’accento su come debba essere qualitativamente fatto bene: “mi fai un bel video”…. dicono ma non si riferiscono mai al tempo in cui questo deve essere prodotto.
Che in realtà è quasi l’aspetto più importante.
E’ molto meglio dimostrare al cliente di essere veloci, quindi dare l’impressione di essere sicuri nel proprio lavoro, che fare un lavoro di altissima qualità mettendoci troppo tempo.
Ovviamente non dico di sacrificare la qualità, il lavoro deve essere ben fatto, ma bisogna contemperarla bene con l’esigenza della velocità.
Quindi dobbiamo avere un’attrezzatura con la quale ci troviamo a nostro agio e ci permetta di essere il più veloci possibile, sia durante la fase delle riprese che in quella di montaggio.
In un altro articolo parlerò di come gestire il più velocemente possibile la sessione delle riprese.
All’inizio Il buon senso ci impone di avere un budget di spesa limitato, ci stiamo immettendo in un mercato nuovo e ancora non sappiamo se il nostro lavoro attecchirà secondo le nostre aspettative.
Purtroppo è un tipo di mestiere in cui l’investimento in termini monetari è importante e non solo all’inizio ma anche durante la carriera, le spese saranno sempre presenti per aggiornare il parco macchine, il parco luci e il sistema di montaggio.
Se parliamo di attrezzatura nuova penso che la spesa adeguata all’acquisto di uno strumento da ripresa per cominciare sia fra i 3000 e i 4000 euro, questa è la spesa corretta per una videocamera entry level del mercato professionale.
Per le DSLR (reflex) o DSLM (Mirrorless) possiamo spendere anche meno come ripresa ma dobbiamo ragionare sul fatto che per ottenere un sistema professionale avremo bisogno di acquistare un dispositivo per la presa audio, almeno con 2 ingressi XLR e alcune ottiche e già siamo arrivati a spendere quella cifra.
Si può cominciare con una videocamera, con una reflex o una mirrorless dipende dalla formazione e dall’esperienza precedente.
Oggi chi comincia con una Reflex o una Mirrorless lo fa perchè o già faceva foto o produceva cortometraggi e quindi già conosce approfonditamente la differenza tra iso, tempi di scatto e diaframmi.
In linea di massima possiamo semplificare dicendo che mentre le fotografiche e tutti i camcorder con ottica intercambiabile sono stati creati per narrare storie in maniera creativa anche grazie all’effetto Bokeh, le videocamere non hanno specificamente questa funzione.
Le videocamere hanno lo scopo di fare riprese sempre a fuoco perchè devono catturare le notizie, devono catturare gli eventi e quindi devono essere velocemente pronte all’uso e il loro sensore quindi è molto più ridotto in termini di dimensione.
Puntualizziamo il fatto che quando parlo di videocamera non faccio riferimento alle Handycam che sono specificamente quelle videocamere che si tengono con una mano, sono più comode dei camcorder che sono più grossi, ma solitamente fanno riferimento ad un mercato più consumer per amatori o per semiprofessionisti.
La mia attenzione è orientata sui camcorder professionali che seppur meno leggeri e maneggevoli rispetto alle handycam sono più pratici e versatili di queste ultime e adatti ad un uso professionale e possiedono una qualità d’immagine superiore.
I camcorder rispetto alle fotografiche sono un mini studio televisivo come diceva Doc nel primo Ritorno al Futuro. Lo sappiamo, montano un sistema audio professionale già integrato dispongono di uno zoom motorizzato, possiedono già filtri ND incorporati, possiamo impostare il bilanciamento del bianco molto velocemente, abbiamo un guadagno video e in più il camcorder dispone di ingressi e di uscite per una operatività di tipo televisivo. Con una videocamera abbiamo già tutto quello che ci serve per cominciare a lavorare in una molteplicità di situazioni.
Se poi aggiungiamo che il mercato ha già proposto videocamere a ottica intercambiabile sulla fascia di prezzo che trattiamo le nostre possibilità si ampliano ulteriormente.
Parliamo delle fotografiche, che siano reflex o mirrorless per ora non ha importanza.
L’enorme vantaggio che hanno e che ha aperto loro il mercato anche sul versante video è che l’immagine risultante da esse è di tipo cinematografico.
L’uso delle ottiche intercambiabili per le quali è possibile ottenere un controllo praticamente totale sullo sfocato dell’immagine, consente di creare immagini più attraenti e consente più facilmente di affermare un proprio stile personale di narrazione.
Per iniziare a mio avviso non c’è bisogno di orientarsi su prodotti professionali top di gamma, vanno benissimo gli entry level pur che siano di fascia professionale.
Sto parlando di Sony, Canon, Nikon, Blackmagic, Fujifilm, Lumix. Ognuna di queste aziende ha creato prodotti molto validi per il mercato pro.
Un dato che può essere più o meno importante tenere in considerazione quando si sceglie una fotografica è la possibilità di effettuare riprese in slow motion, capacità che solo alcune macchine hanno mentre non sono contemplate in modo significativo su altre e il cui uso è diventato di moda come linguaggio nel produrre un video. A mio avviso però non è un dato di scelta essenziale.
Ma venendo alle camere è meglio scegliere una full frame, una aps-c, o una 4:3?
Sappiamo che la differenza tra queste camere è determinata dalla grandezza del sensore: é più grande nelle full frame 36x24mm ed è più piccolo nelle 4:3 18×13,5mm
Quindi nel valutare una fotografia a parità di numero di pixel se il sensore è più grande in una full frame anche i pixel sono più grandi e quindi hanno una maggiore facilità a catturare la luce generando meno rumore digitale in caso di ripresa con scarsa luminosità.
In questo gli va dietro anche la gamma dinamica che sappiamo essere la capacità di mostrare meglio i dettagli nelle basse luci e nella alte luci. Con un sensore più grande quindi pixel più grandi, le foto e i filmati risultano più incisivi e con maggiori informazioni.
Le full frame risultano essere avvantaggiate anche quando parliamo di profondità di campo, con un sensore più grande si può ottenere una minor profondità di campo e quindi gestire meglio lo sfocato. Nel caso di un filmato o di una foto non essendoci il problema del crop cioè del fattore di moltiplicazione che hanno gli obbiettivi per aps-c o per 4:3, l’operatore può avvicinarsi maggiormente all’oggetto inquadrato enfatizzando di più l’effetto bokeh.
Dal canto loro le aps-c e le 4:3 hanno un vantaggio per quanto riguarda l’autofocus. I punti di messa a fuoco occupano praticamente tutto lo schermo essendo il sensore più piccolo, cosa che non accade nelle full frame se non spendendo molti soldi, l’autofocus in queste macchine risulta più performante e preciso su tutto il fotogramma. Le aps-c e le 4:3 sarebbero la scelta consigliabile nel caso ci si occupi di video sportivi e di azione.
Fino a qualche anno fa non avrei esitato a consigliare l’acquisto di una Full Frame, ma oggi grazie ai progressi tecnologici le APS-C e le 4:3 risultano talmente performarti da aver assottigliato molto le differenze tra i due formati.
Oggi quindi non basiamo le nostre scelte ragionando solo sul formato del sensore, come avveniva per i professionisti qualche tempo fa, ma orientiamo la nostra decisione in base al budget che abbiamo, all’uso che dobbiamo farne, ai pesi che vogliamo portarci dietro pensando ai corpi macchina e alle ottiche perchè le aps-c e le 4:3 sono notevolmente più leggere di una full frame.
Personalmente possiedo una Full frame per il semplice fatto che amo anche fotografare, e quando accetto un lavoro che presume solo foto voglio essere sicuro di avere una gamma dinamica e una escursione in ISO adatti alla maggior parte delle situazioni che possono presentarsi.
Devo dire che vado via equipaggiato molto pesantemente e sicuramente una mirrorless aps-c mi darebbe una grossa mano. Sto pensando seriamente a sostituire il mio attuale corpo macchina con una aps-c, per gli obiettivi non avrei problemi perchè pur essendo per full frame sono compatibili con l’innesto su aps-c.
Per quanto riguarda il versante foto professionale sconsiglierei l’uso di una 4:3.
Un’altra questione da non sottovalutare è l’aggiornamento del firmware, cioè il software che fa funzionare la macchina. Alcune case, come Lumix, ci hanno già dato esempi di lancio di aggiornamento del firmware che donano alla macchina già posseduta capacità superiori e questo è molto allettante!
Altre case contemplano aggiornamenti frequenti ma relativamente importanti perchè non donano alla macchina capacità in più, sono solo aggiustamenti di eventuali bug, lasciando al nuovo modello che uscirà, che sarà da acquistare, le maggiori potenzialità. Canon è una di queste aziende.
Per fortuna ci viene in aiuto l’azienda Magic lantern che lavora open source solo su Canon e propone firmware alternativi dedicati che aggiungono funzionalità decisamente interessanti alle camere già possedute.
Ci si può fidare?
Magic Lantern è legale.
I loro firmware vengono caricati direttamente su scheda sd e proprio da li vengono lanciati baipassando il firmware canon.
Nel caso si dovessero manifestare malfunzionamenti basterebbe estrarre la scheda sd secondo le procedure indicate dall’azienda stessa.
In più M.L. pubblica una lista di prove effettuate sui loro firmware per ciascun modello, indicando quali di questi software possano ritenersi sufficientemente sicuri per essere utilizzati.
Con il firmware M.L. non solo possiamo tenere tutti i parametri di ripresa sotto controllo, ma abbiamo donato alla nostra fotografica capacità superiori rispetto a quelle native del firmware canon.
Insieme alle fotografiche per avere un’attrezzatura professionale che ci permetta di svolgere la maggior parte dei lavori dobbiamo avere anche un sistema audio con almeno 2 ingressi XLR
1 microfono a gelato, 1 microfono cardioide per l’ambiente e una clip levalier.
1 monitor professionale.
Per la nostra comodità sarebbe opportuno acquistare quanto meno uno spallaccio se non vogliamo acquistare un vero e proprio rig.
Vendono anche borse molto capienti per il trasporto della fotografica già montata sul rig.
Tirando le somme possiamo dire che oggi praticamente tutto il mercato relativo alla produzione di spot pubblicitari, video aziendali, documentari, ecc…è appannaggio delle fotografiche, quando si parla di produzione low budget.
Ma se pensate che il vostro lavoro sarà per la maggior parte di tipo redazionale e giornalistico allora vi consiglierei ancora di acquistare una videocamera.
Una cosa importante quando dovrete scegliere la vostra camera, che sia una fotocamera o che sia una videocamera non fate solo affidamento alle specifiche pubblicate sui siti internet, ma cercate sul web anche dei test indipendenti.
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A presto!
Alessio
Ciao da Alessio